Come possono gli istituti di istruzione superiore rendere le loro offerte accessibili alle persone sorde e con problemi di udito? Per rispondere a questa domanda, la TSF ha sviluppato questa guida insieme a persone sorde o con problemi di udito. Essa mostra agli enti di formazione continua come possono rendere le loro offerte accessibili alle persone con perdita uditiva e sordità, dalla pianificazione all'implementazione.
Passo dopo passo verso la formazione continua inclusiva
Tutti gli interessati sono corresponsabili al fine di garantire la buona riuscita della partecipazione paritaria alla formazione continua delle persone audiolese. Da un canto, le istituzioni della formazione continua devono adoperarsi per fare in modo che loro offerte formative siano accessibili a tutti, tenendo conto delle specifiche esigenze degli interessati alla formazione; dall’altro, le persone audiolese sono tenute a comunicare le loro esigenze e a collaborare nella ricerca di soluzioni con i responsabili della formazione continua, al fine di rendere possibile l’accesso alla formazione anche a loro.
I sordi al pari di persone con gravi disabilità dell’udito hanno specifiche esigenze, seppure diverse gli uni dagli altri, basate sulle differenti esperienze personali e sui diversi percorsi di formazione. Questo documento peraltro è inteso come mera guida di massima, tuttavia, è importante prendere atto delle esigenze individuali dei partecipanti. Si raccomanda, quindi, di prendere nota delle specifiche richieste e di comunicarle a tutti gli attori coinvolti nella formazione continua, mediante appropriati strumenti di comunicazione interna. In tal modo, è possibile evitare inutili duplicazioni e ridondanze.
Accertatevi che l’offerta di formazione continua, in sede di acquisizione, sia formulata in modo comprensibile e sia ben strutturata. Determinate persone affette da sordità dispongono di un limitato accesso alla lingua scritta e, quindi, hanno grande difficoltà a capire se le offerte siano effettivamente a loro accessibili.
Offrite, quindi, un colloquio preliminare alle persone audiolese, in cui spiegare se l’offerta sia o meno idonea alle loro specifiche esigenze, eventualmente, quali aspettative o esigenze devono essere consi-
derate. Calendarizzate tale incontro con congruo anticipo (almeno
due settimane), affinché l’interlocutore – all’occorrenza – possa
avvalersi della collaborazione di persone di supporto in sede di colloquio (ad es., un esperto della lingua dei segni). Alternativamente, potreste offrire una lezione di prova.
Si raccomanda l’utilizzo di formulari che prevedano almeno un campo libero in cui annotare eventuali osservazioni, da integrare, magari, con un campo specifico, tipo: “Osservazioni su specifiche esigenze“ o “Partecipante con difficoltà dell’udito“ .
Inoltre, valutate l’opportunità di mettere a disposizione dei partecipanti audiolesi una persona o un ufficio in grado di rispondere alle loro specifiche domande. In tal modo, diviene agevole la raccolta del necessario know-how per poi renderlo disponibile all’interno di tutta la struttura.
Quando occorre chiarire domande scritte via e-mail, si faccia uso di formulazioni semplici e di frasi brevi, per facilitare la comprensione a persone con scarse capacità di lettura e di scrittura.
Pubblicate l’offerta formativa in modo tempestivo, almeno tre mesi prima della data d’inizio del corso e mettete subito a disposizione la necessaria documentazione. Per essere in condizione di partecipare alla formazione in modo paritario, sovente le persone audiolese necessitano di ulteriori strumenti d’ausilio e/o di servizi che devono essere richiesti all’Assicurazione invalidità (in merito, rinviamo al capitolo seguente). Rispetto a tali persone, inoltre, consentite la possibilità di una iscrizione provvisoria o almeno di adeguati termini di disdetta, visto che la loro partecipazione dipende dalla presa di posizione dell’Assicurazione invalidità (AI).
Se prevedete simili servizi o altre misure di inclusione, pubblicatele in forma adeguata e attivamente sulla vostra pagina web.
Partecipanti con difficoltà dell’udito hanno bisogno di tempo per poter far richiesta di servizi e strumenti tecnici all’AI (impianti FM, Roger Pen o altri microfoni, interpretazione per la lingua dei segni, dell’interprete-trascrittore o di tutori). Tale esigenza viene segnalata dalla maggioranza delle persone coinvolte nei colloqui preliminari al presente lavoro come la maggiore difficoltà di accesso ai corsi di formazione. L’offerta di supporto contribuisce quindi in modo rilevante alla inclusione.
Nel caso in cui gli interessati debbano far richiesta all’AI di ulteriori strumenti d’ausilio e/o di servizi, le istituzioni della formazione sono tenute a mettere a disposizione la seguente documentazione:
- programma del corso e relativa durata;
- ulteriori precisazioni, in particolare, quelle rilevanti per la messa a disposizione di servizi di interpretazione: pause, lavori di gruppo, supervisione, studio autonomo, modalità delle lezioni e degli esami (online, ibride, in loco, blended e simili);
- se possibile: conferma di ammissione e/o attestato di partecipazione (dall’ottica dell'istituzione formativa).
Nell’ambito di questa procedura, operano centri di consulenza in grado di supportare sia gli interessati al corso. Le istituzioni che hanno collaborato alla realizzazione della presente Guida sono altresì in grado di fornire il necessario supporto (vedi più in basso).
Persone sorde o con gravi difficoltà dell’udito che non si avvalgono di strumenti d’ausilio o dell’interpretazione
Tuttavia, vi sono partecipanti alla formazione continua che non necessitano – o che non fanno richiesta – di specifico supporto: è il caso di offerte formative che non implicano assenze dal lavoro e/o di partecipanti che hanno raggiunto l’età pensionabile. Infine, vi sono audiolesi muniti di IC o di apparecchi acustici, in grado di partecipare anche senza specifico supporto.
In simili casi, in occasione del colloquio preliminare, affrontate le specifiche esigenze dei partecipanti e, insieme a loro, ricercate soluzioni idonee. Ad esempio, soluzioni quali la ricerca di un posto ideale nell’aula (la migliore ubicazione è quella proprio di fronte all’oratore), l’adeguamento dei ritmi, la ripetizione di informazioni o l’utilizzo di Speech-To-Text-Apps con funzioni di dettato.
Informatevi se le aule dispongano di impianti audio. Di regola, simili impianti sono presenti in edifici pubblici e sono certamente in grado di migliorare la qualità della ricezione per persone munite di impianti acustici e di impianti cocleari. Se disponete di impianti acustici, segnalatelo e accertatevi sul loro utilizzo nello specifico contesto di formazione.
Sovente, le persone audiolese necessitano di apparecchi elettronici, in particolare dell’interprete-trascrittore che consente la trasposizione del testo parlato sull’apparecchio. Questi corsisti hanno bisogno di un posto munito di collegamento alla rete elettrica.
Di regola, si suggerisce di posizionare audiolesi nei primi posti, tuttavia si tratta solo di una raccomandazione di massima chiarite preventivamente simili aspetti con gli interessati.
Utilizzo dell’interprete-trascrittore: le persone che fanno uso dell’interprete-trascrittore hanno bisogno, inoltre, di un tavolo che garantisca una buona visuale sull’oratore e sulle presentazioni, come pure di un collegamento alla rete elettrica. Viceversa, l’eventuale interprete dei segni (linguaggio dei segni) è da collocare accanto al docente, in modo tale che l’audioleso possa vedere contemporaneamente l’uno e l’altro.
Le persone sorde o audiolese che partecipano ai corsi devono poter vedere ininterrottamente il viso del docente, in modo da poter combinare il testo trascritto – spesso lacunoso – con le espressioni del viso e – soprattutto – della bocca dell’oratore. È importante, quindi, garantire una buona illuminazione della postazione del docente.
In caso di seminari con poche persone, è opportuna una disposizione in cerchio o a ferro di cavallo (U) che consenta la visione di tutti i partecipanti.
Partecipanti sordi o audiolesi rischiano più di altri di non recepire dettagli delle informazioni. Infatti, durante la lezione molti di loro non sono in grado di ascoltare e, contestualmente, seguire le presentazioni (powerpoint e simili); di regola, sono concentrati o sull’ascolto oppure leggono le dispense disponibili.
Assicuratevi, ad esempio, che cambiando diapositiva, il docente parli lentamente, per consentire alle persone audiolese di dare uno sguardo al contenuto, prima di tornare a concentrarsi sull’ascolto. Mettete a loro disposizione le dispense qualche giorno prima della lezione. Tale disponibilità consente pure all’eventuale interprete di preparare il proprio intervento. Inoltre, decidete se consentire agli interessati la registrazione video o Speech-to-text, addirittura se non sia il caso di metterla voi direttamente a disposizione dei partecipanti al corso.
Presentazioni (powerpoint, Flipchart e simili) non dovrebbero – dall’ottica delle persone sorde – contenere troppo testo. Altre forme di visualizzazione, quali l’esposizione di immagini, grafici, pittogrammi o casi esemplificativi sono di grande aiuto per loro e per la registrazione.
Nell’utilizzo dei media occorre garantirne l’accesso senza barriere. Proponete video con sottotitoli e rispetto ai file audio accertatevi che siano disponibili le necessarie trascrizioni.
Mettete a disposizione di persone audiolese appunti riassuntivi utili per filtrare le informazioni importanti e idonee a integrare le dispense e l’eventuale trascrizione dal vivo. Simili sintesi possono essere messe a disposizione dai docenti stessi o – magari, previo accordo – dai compagni di corso.
Nei confronti dei partecipanti sordi o audiolesi, vi invitiamo a osservare le seguenti regole:
- parlare sempre con il volto rivolto all’interlocutore;
- i docenti devono inoltre assicurarsi di non avere alle spalle fonti di luce come finestre o proiettori, per evitare che il volto risulti in ombra;
- separate la presentazione di informazioni (ad es., su Flipchart) dal parlare; in tal modo, i partecipanti hanno la possibilità di visualizzare la presentazione, prima che essa venga spiegata e, conseguentemente, possono seguire meglio;
- accertatevi che il docente attivi l’impianto FM e il microfono (preferibilmente con circuito a induzione); inoltre, è opportuno testarne il funzionamento prima del corso;
- in caso di domande o di interventi dei partecipanti, indicate chi sta parlando. In questi casi, il passaggio da persona a persona del microfono o almeno la ripetizione di quanto affermato negli interventi è di grande aiuto;
- una buona strutturazione e la moderazione nella richiesta di parola sono importanti;
- osservate le regole del buon colloquio: lasciate finire di parlare, evitare interruzioni;
- la visuale dell’interprete della lingua dei segni o di una trascrizione dal vivo non deve essere mai disturbata;
- scrivete concetti tecnici difficili o nuovi;
- se possibile, chiudete le finestre e riducete eventuali fonti di rumore.
Programmate un sufficiente numero di pause. Infatti, l’acquisizione di informazioni che richiede concentrazione visiva e/o basata solo su un residuale grado dell’udito è molto più impegnativa rispetto a quella che si avvale di tutti i sensi. Tale aspetto è ancor più marcato in un contesto digitale (v. capitolo 2.5.). Anche per l’interprete-trascrittore e per gli interpreti della lingua dei segni le pause costituiscono condizione irrinunciabile per il loro lavoro.
Indicate per iscritto i compiti assegnati. Rispetto a persone audiolese, accertarsi che abbiano capito l’assegnazione del compito. Peraltro, tale modo di procedure è utile già nell’ambito degli incontri per la ricerca di soluzioni.
Nella costituzione dei gruppi di lavoro, evitate la formazione di piccoli gruppi, infatti, l’esperienza insegna che proprio in un contesto
informale sovente le persone audiolese vengono più facilmente
trascurate. In caso di disponibilità di più spazi, la separazione spaziale dei gruppi è opportuna: in tal modo è possibile contenere le
interferenze sonore provenienti dai diversi gruppi.
La digitalizzazione consente oggigiorno offerte di formazione continua in svariate forme e in differenti ambientazioni. Ecco allora la possibilità di offerte online sincroniche (tutti i partecipanti si connettono contestualmente, analogamente a quanto avviene con la lezione in presenza); offerte online asincroniche (ad es., webinar, rispetto alle quali i partecipanti apprendono in modo autonomo) e forme ibride di apprendimento: in questo caso, taluni partecipano da remoto, altri in presenza.
In via di principio, anche qui vigono le medesime regole dell’insegnamento in presenza. Tuttavia, è opportuno segnalare e sottolineare ancora una volta i seguenti punti:
- programmare un sufficiente numero di pause. Nel contesto online meglio prevedere frequenti pause brevi piuttosto che poche lunghe pause;
- l’interprete potrebbe essere posizionato accanto alle persone – di volta in volta – chiamate a parlare. Nella scelta del tool per videoconferenze, badate a questa possibilità;
- proiettare le presentazioni e parlare contemporaneamente. La tempestiva messa a disposizione delle dispense – con qualche giorno di anticipo – soprattutto per gli interpreti e quando non sia disponibile una trascrizione dal vivo è assolutamente indispensabile;
- buona illuminazione del locale e delle persone presenti che intervengono;
- la proiezione dei contenuti è di grande aiuto per le persone audiolese, soprattutto quando sono presenti sottotitoli o in caso di diaspositive;
- in caso di webinar occorre assolutamente mettere a disposizione sottotitoli o almeno la trascrizione dei testi;
- in caso di formazione ibrida, assicuratevi che i colloqui che hanno luogo in sede siano percepibili anche dai partecipanti non in sede (in remoto). Chiedete ai partecipanti le loro preferenze: infatti, per alcune persone sorde o con problemi di udito il collegamento da casa potrebbe costituire un’agevolazione; per altri, invece, uno svantaggio.
Esame, verifica delle competenze
Di norma, vale la seguente regola: i compiti devono essere assegnati in modo chiaro, comprensibile e per iscritto; in ogni caso, vale la pena verificare se l’assegnazione dei compiti sia stata capita. Alcuni audiolesi si avvalogono del supporto dell’interprete della lingua dei segni anche per gli esami scritti che traducono lo scritto nella propria lingua madre.
Le persone con disabilità di norma hanno diritto ad una compensazione degli svantaggi nell’ambito della formazione e della formazione continua.
Nel caso di persone sorde o con problemi di udito ciò può significare di poter disporre di più tempo, di poter disporre di spazi separati o di un interprete (talvolta anche in occasione degli esami scritti). La compensazione degli svantaggi, tuttavia, non influisce sui contenuti dell’esame e certamente non è da intendere come favoreggiamento; proprio come correttamente il significato specifico del termine ‘compensazione degli svantaggi’ lascia intendere. In caso di esami di stato, tale compensazione deve essere richiesta e preventivamente autorizzata dalla commissione d’esame. Rispetto a esami meno formali, invece, misure compensative possono essere concordate bilateralmente. Tuttavia, la compensazione deve essere in ogni caso richiesta e chiarita in modo tempestivo.
Download della guida completa
Organizzazioni che hanno contribuito a questa Guida
Alla presente guida ha contribuito un gran numero di persone con problemi di udito provenienti da tutta la Svizzera. Per semplicità, qui ci riferiamo sempre alle persone con problemi di udito, alle persone con sordità e perdita dell'udito. Ringraziamo tutti loro per aver condiviso con noi le loro esperienze e le loro raccomandazioni.
Inoltre, le seguenti organizzazioni professionali ci hanno sostenuto nella redazione finale:
- Federazione svizzera dei sordi SGB-FSS
- Pro Audito Svizzera
- Consulenza per audiolesi e sordi BFSUG
Di seguito sono riportati i loghi delle tre organizzazioni, che rimandano direttamente ai rispettivi siti web.